“Delle faccende domestiche, l'unica che io disimpegni con qualche competenza e soddisfazione è quella di mettere fuori l'immondizia.”: questa frase è tratta dal saggio di Italo Calvino, "La poubelle agréée" (La spazzatura gradita). Nel travaso dei rifiuti dal bidoncino della cucina a quello, più grande, che sta in garage e, successivamente, nel trasporto di questo, fuori dalle mura di casa, dove sarà raccolto dagli “spazzini”, Calvino si sente «primo ingranaggio d'una catena d'operazioni decisive per la convivenza collettiva», e riconosce la sua dipendenza dalle istituzioni, “senza le quali- ammette- morrei sepolto dai miei stessi rifiuti”. La pattumiera finisce, dunque, per essergli cara, gradita, proprio perché permette a lui, come a qualunque altro cittadino, di assolvere un compito d’importante valore sociale. Era il 1976, quando Calvino scrisse questo saggio e le sue parole, a distanza di 40 anni, sono ancora assolutamente attuali. Riflettiamoci!